Bagno (e dintorni)
Bagno. In Italia il bagno è, allo stesso tempo, il luogo in cui ci si lava - indipendentemente che vi sia una vasca o una doccia - e in cui si svolgono le proprie “funzioni”. In Francia, per essere precisi, il nostro comune bagno si divide in tre: toilettes, salle de bain e salle d’eau. Già una cosa colpisce nelle case francesi: le toilettes, ad eccezione di alcune vecchie case, per legge - legata a questioni d'igiene - sono un piccolo locale a sé. Se si è fortunati, c’è anche un piccolo lavandino, altrimenti rimane un metro quadro ridotto all’essenziale ma pieno di colori fluo sulle pareti delle abitazioni più moderne. Poi ci sono la salle de bain e la salle d’eau: la prima è più completa, avendo al suo interno una vasca, la seconda è più semplice, con una doccia e un lavandino.
Anche parlando di doccia i francesi sono pignoli! Per noi una doccia può avere un getto più o meno elaborato, al massimo ci sono versioni più accessoriate, ma una doccia rimane una doccia. Qui invece il top, insieme all’intramontabile Jacuzzi per le vasche, è... la douche à l’italienne. E’ molto rinomata, ci si vanta di possederla nella propria casa, e anche gli annunci immobiliari la utilizzano come punto forte nella descrizione delle abitazioni. Che poi, alla fine, cosa avrà mai di speciale rispetto a una doccia tout court? Semplicemente il fatto di essere senza gradino tra il piatto doccia e l’esterno…non così pratica, ma oltralpe assai in voga nelle case di chi vuole essere all'ultima moda. Forse non sono aggiornata, ma chissà se in Italia esiste una ricercatissima "doccia alla francese"? Fatto sta che nel suo presunto paese d'origine la douche à l'italienne è una perfetta sconosciuta.
Sempre restando in tema “bagno”, non si può non parlare del bidet. Argomento forse scabroso per alcuni, ma assai sorprendente. Nel mio immaginario di appassionata di origine delle parole, ho sempre pensato che bidet derivasse dal nome di un certo Monsieur Bidet, magari vissuto durante il periodo della rivoluzione francese come Monsieur Mansart inventore della mansarda. E invece la verità si trova in una popolare filastrocca per bambini.
Quand il trotte, il est parfait
Au pas, au pas, au pas,
Au trot, au trot, au trot
Au galop, au galop, au galop !
* [Un bidet était un petit cheval breton utilisé comme cheval de trait. La race est aujourd'hui éteinte.]
Così si legge in un sito dedicato all’infanzia. Il bidet non era altro che un piccolo cavallo bretone utilizzato come animale da tiro: la razza è oggi estinta. Ed è da questo animale che tale oggetto, comparso negli arredamenti francesi tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, ha tratto il nome: dalla posizione d’uso del bidet, simile a quella di una cavalcata su un piccolo cavallo.
La prima testimonianza certa di un bidet in Francia risale al 1710, anno in cui venne installato presso l'abitazione della famiglia reale. In realtà i bidet, immediatamente dopo l'introduzione, furono poco utilizzati in patria: a Versailles ne esistevano in 100 bagni, ma furono dismessi tutti in una decina di anni. Nella seconda metà del Settecento troviamo testimonianza del primo bidet in Europa utilizzato fuori dai confini francesi, precisamente in territorio italiano: la Regina di Napoli Maria Carolina d’Asburgo-Lorena ne volle uno nel suo bagno personale alla Reggia di Caserta.
Nei paesi mediterranei, con l'avvento dell'acqua corrente in casa e la creazione dei bagni privati, l'uso del bidet si è affermato nel corso del ventesimo secolo. Al contrario nel suo paese d'origine, in Francia, a partire dagli anni settanta per ragioni di economia e di spazio si sono raramente installati bidet nei nuovi appartamenti: dal 95% di presenza nei bagni nel 1970, la percentuale è scesa al 42% nel 1993. Una grande quantità di persone ha eliminato il bidet dalla propria casa durante i lavori di ristrutturazione, preferendo dedicare lo spazio occupato da questo “retaggio antiquato” a grandi e moderne docce o a ultramoderne lavatrici-asciugatrici. Lo stesso vale per le case nuove, dove le superfici sono economizzate al millimetro e la piccola area occupata dal bidet risulta utile per altre comodità. Può anche capitare di sentirsi rispondere, alla domanda sul perché sia stato tolto durante la rinnovazione di un bagno: "Non sapevo che farmene...al massimo lo utilizzavo ogni tanto per lavarci i capelli!"...
E’ davvero interessante osservare un Paese e la sua società da un luogo per i più insignificante e umile, e dove invece può nascondersi una storia lunga secoli: dall'incompreso e fuorimoda bidet settecentesco alla contemporanea e minimal chic douche à l’italienne.